Gli scienziati hanno trovato 72 esplosioni luminose e veloci

Gli scienziati hanno trovato 72 esplosioni luminose e veloci

Un'istantanea di uno degli eventi transitori da 8 giorni davanti alla luminosità massima fino a 18 giorni. L'epidemia si è verificata ad una distanza di 4 miliardi di anni luce.

Un team di scienziati è stato in grado di identificare 72 eventi estremamente luminosi, ma rapidi in una recente revisione. La loro origine è ancora in discussione. Eventi registrati nel programma DES-SN. Questo fa parte di uno studio globale delle intuizioni di energia oscura che portano all'accelerazione dell'espansione universale.

DES-SN utilizza una grande telecamera su un telescopio di 4 metri presso l'Osservatorio interamericano di Cerro Tololo. La rivista ha esaminato le supernove - esplosioni di stelle massicce alla fine della loro vita. Una tale esplosione può per un breve periodo raggiungere la luminosità dell'intera galassia.

I ricercatori dell'Università di Southampton sono riusciti a trovare il maggior numero di questi rapidi eventi oggi. Anche per le formazioni di transizione, sono molto particolari: sono dotati della stessa luminosità massima, ma sono visibili in meno tempo (da una settimana a un mese). Ma le supernove sono durate diversi mesi e più. La temperatura degli eventi raggiunge 10000-30000 ° C e la dimensione è 100 volte la distanza Terra-Sole. Inoltre, si espandono e perdono calore man mano che si sviluppano.

Gli scienziati hanno trovato 72 esplosioni luminose e veloci

Il grafico mostra l'evoluzione della luminosità per due eventi transitori veloci e due tipiche supernove: collasso termonucleare e nucleo. Nei primi resti la dimensione della Terra (nana bianca) attira la massa critica del satellite ed esplode. Nella seconda variante, la stella massiccia esaurisce il carburante dal suo nucleo ed esplode.

L'origine dei transienti è ancora in discussione. Forse la stella prima dell'esplosione della supernova getta molto materiale e in casi estremi avrebbe potuto essere completamente avvolta con esso. Sì, e la stessa supernova è in grado di riscaldare il materiale circostante a temperature elevate. Ora i ricercatori vedono una nuvola calda, ma non la stella esplosiva stessa. Saranno necessari più dati per la conferma.

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