Nuovo tentativo di studiare la superficie di Venere

Nuovo tentativo di studiare la superficie di Venere

Installazione ad alta temperatura presso il Planetary Spectroscopy Laboratory (PSL) dell'Istituto per la ricerca planetaria (Berlino)

Un nuovo strumento di modellazione presso il Planetary Spectroscopy Laboratory (PSL) potrebbe aiutare a cambiare la nostra comprensione della superficie calda di Venere. Il laboratorio è in grado di analizzare campioni di rocce simili a quelli presenti sullo strato superficiale di Venere a temperature fino a 1000 ° C. Ciò consente di interpretare accuratamente i dati raccolti dalle missioni spaziali e dalle indagini terrestri.

Venere è spesso chiamata la gemella della Terra. Tuttavia, è uno strato atmosferico denso molto diverso, rappresentato da anidride carbonica e nubi di acido solforico, che complica l'emissione della superficie planetaria. In precedenza si riteneva che fosse necessaria una macchina di atterraggio per l'analisi chimica delle rocce, ma ora tutto può cambiare.

Il problema è che fare questo tipo di ricerca è incredibilmente difficile a causa dell'ambiente inospitale di Venere. Pertanto, negli ultimi anni, gli scienziati hanno deciso di utilizzare finestre spettrali nella sua atmosfera, consentendo di superare determinate lunghezze d'onda della luce IR. Ciò ha aiutato a raccogliere dati di superficie in remoto. Ma il processo di interpretazione ha riscontrato errori, poiché non avevamo le giuste condizioni di laboratorio.

Diversi composti chimici emettono raggi a determinate lunghezze d'onda elettromagnetiche, quindi ogni minerale ha un'impronta spettrale unica delle linee di emissione. Per interpretare e identificare correttamente le razze presenti, i ricercatori devono avere cataloghi di riferimento di oggetti che si sono manifestati in condizioni identiche. Per più di 40 anni, sono stati fatti tentativi per effettuare misurazioni nelle condizioni di Venere, ma il risultato è stato deludente.

Nuovo tentativo di studiare la superficie di Venere

Il Dr. Helbert ha testato la fotocamera Venus (Venere) presso il laboratorio di spettroscopia planetaria

Il PSL si trova in una stanza speciale dove la temperatura è strettamente controllata dall'Istituto per la ricerca planetaria (Berlino). La nuova fotocamera Venus (Venus) utilizza rivelatori ed elettronica all'avanguardia, oltre a contenitori in ceramica innovativi per bloccare la radiazione di fondo che attutisce i segnali spettrali dei campioni durante il riscaldamento elevato.

Gli analoghi terrestri delle pietre di Venere includono rocce vulcaniche, come il basalto in Spagna e la regolite in Italia. Per l'analisi utilizzato un nuovo oggetto ad una temperatura di 462 ° C. Le osservazioni in 6 finestre spettrali utilizzando gli strumenti della Venus Monitoring Camera (VMC) e dello spettrometro a infrarossi visivi (VIRTIS) hanno rivelato cambiamenti chimici che possono essere correlati alle caratteristiche geologiche della superficie di Venere.

Nuovo tentativo di studiare la superficie di Venere

Spettroscopia della superficie di Venere

Le informazioni spettrali raccolte in PSL consentiranno agli scienziati di esaminare le informazioni provenienti dalle missioni passate, elaborare piani per progetti futuri ed eseguire nuove indagini sul terreno per studiare la superficie in modo più dettagliato.

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