Nuovo strumento per trovare la vita aliena

Nuovo strumento per trovare la vita aliena

Esiste un'altra civiltà nell'universo con lo stesso progresso tecnologico avanzato sulla Terra? Per rispondere a questa domanda, lo scienziato Claudio Grimaldi, in collaborazione con l'Università della California, Berkeley, ha sviluppato un modello statistico per la ricerca di segnali che possono provenire da una società razionale. Il suo metodo renderà la ricerca più economica ed efficace.

Inizialmente, Grimaldi non era interessato all'astrofisica e si concentrava sulla fisica della materia condensata. La sua ricerca ha incluso il calcolo delle probabilità di utilizzare nanotubi di carbonio che sostituiscono gli elettroni. Ma il pensiero gli venne in mente: "Se i nanotubi erano stelle, e gli elettroni erano segnali di una civiltà extraterrestre, allora è possibile calcolare la probabilità della loro individuazione in modo più accurato?".

Questa non è una fantasia esorbitante, poiché i ricercatori hanno considerato questa possibilità per più di 60 anni. Diversi progetti di ricerca legati alla ricerca dell'intelligenza extraterrestre (SETI) sono iniziati alla fine degli anni '50. L'idea è che una civiltà avanzata su un pianeta alieno sia in grado di generare segnali elettromagnetici e gli scienziati della terra possano raccogliere questi segnali usando i più recenti radiotelescopi ad alte prestazioni.

Nonostante i significativi risultati raggiunti nella radioastronomia e un aumento della potenza di calcolo, nessuno dei progetti ha finora raggiunto cambiamenti significativi. Era possibile registrare diversi segnali, ma non ci sono prove della presenza di alieni. Tuttavia, gli scienziati non si arrendono. SETI mostra ancora interesse, come ha recentemente scoperto molti esopianeti con il potenziale per la vita. C'è una rete di radiotelescopi in Sud Africa e l'attività dell'imprenditore russo Yuri Milner, che sostiene il progetto Breakthrough Listen, che dovrebbe coprire 10 volte più cielo di quanto fosse possibile prima. Il vantaggio del modello statistico di Grimaldi è che consente ai ricercatori di interpretare sia il successo che il fallimento nella ricerca della vita a varie distanze dalla Terra. Qui, il teorema di Bayens è usato per calcolare la probabilità di rilevare un segnale in un dato raggio attorno al nostro pianeta. Ma questo non significa che non ci sia vita lì, solo che i nostri telescopi potrebbero non essere potenti quanto loro.

Prendendo in considerazione fattori come la dimensione della galassia e la densità delle stelle, Grimaldi ritiene che la probabilità di rilevare un segnale diventi insignificante in un raggio di 40.000 anni luce. Tuttavia, mentre gli scienziati sono stati in grado di registrare segnali solo entro un raggio di 40 anni luce. Non dimentichiamo che tali metodi di ricerca non saranno in grado di notare le civiltà che si trovano nella fase iniziale di sviluppo.

Commenti (0)
Ricerca