"Space Lantern" rivelerà il destino dell'universo

Chiudi le linee di emissione delle galassie NCG 4038-4039. Le aree rosa mostrano la luce del gas riscaldato dalle stelle appena formate.

Il nuovo studio rivela una comprensione più approfondita delle linee di emissione delle galassie, in grado di comprendere la composizione e il destino dell'universo.

Il desiderio di comprendere la natura dell'energia oscura e della materia oscura ha portato i ricercatori a cercare nuovi indicatori nella struttura dell'universo su larga scala, cioè le linee di emissione delle galassie. Stiamo parlando delle potenti linee di emissione del gas riscaldato dalle stelle appena create.

Le galassie possono essere percepite come lampade cosmiche, illuminando piccoli territori della storia cosmica e informando sui cambiamenti nella struttura spazio-temporale dell'universo. La formazione attiva di nuove stelle lascia un'impronta luminosa nei loro spettri, che consente di calcolare con precisione la distanza.

Ma campioni di galassie con linee di emissione sono meno comuni e le loro caratteristiche sono difficili da capire. L'unico modo per comprendere i processi associati alla creazione e all'evoluzione delle galassie si basa sulla modellazione computazionale.

Posizioni di alcune galassie di linee di emissione osservate nello studio (cerchi verdi)

Gli scienziati dell'Istituto di cosmologia e gravità (ICG) hanno studiato le caratteristiche ottenute negli esperimenti condotti sul supercomputer DiRAC. L'attenzione principale è stata dedicata al momento in cui lo spazio è passato dal dominio della materia all'energia oscura. Si è scoperto che la maggior parte delle galassie con linee di emissione esistono nei centri di enormi pozzi gravitazionali, superando la massa del Sole di 11 miliardi di volte.

I risultati sono stati confrontati con le aspettative degli studi SDSS-IV / eBOSS e DESI (entrambi finalizzati a calcolare gli effetti dell'energia oscura sull'espansione spaziale). Questo confronto migliorerà la nostra comprensione della formazione e dell'evoluzione delle galassie.

I risultati preliminari dovrebbero arrivare nell'estate 2018. DESI è attivato nel 2019. Misurerà gli spettri di 35 milioni di galassie, che è 8 volte superiore alle capacità del moderno SDSS. Nel 2021, saranno sostituiti da Euclide (Euclide), che raccoglie spettri di 50 milioni di fonti.

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