Il team di astrofisici dell'Università dell'Oklahoma ha spiegato come la crescita di Marte fosse limitata all'instabilità orbitale tra i pianeti giganti del sistema solare esterno. Lo studio si basa sul noto modello di Nizza, che utilizza l'instabilità planetaria per spiegare molti aspetti osservabili specifici del sistema esterno.
Usando simulazioni al computer, è stato possibile mostrare come l'accrescimento del pianeta (la crescita) si fermasse a causa dell'instabilità nel sistema esterno. Se non fosse per questo, allora Marte potrebbe diventare un mondo più grande e vivibile. I calcoli erano basati sulle risorse del Supercomputer Center dell'Università, così come sul progetto Blue Waters.
Lo scopo dello studio era di studiare i sistemi simulati in cui venivano creati pianeti come Marte. I recenti dati geologici di Terra e Marte mostrano che il periodo di formazione del Pianeta Rosso era 10 volte più breve di quello della Terra. Ciò portò all'idea che Marte fosse diventato un "embrione planetario bloccato" durante la formazione dei pianeti interni. La precoce instabilità del pianeta offre una spiegazione naturale del processo. È stato inoltre stabilito che il successo della modellazione della formazione planetaria della Terra è associato allo sviluppo dettagliato di Giove e Saturno. Nei sistemi in cui le orbite dei giganti post-instabilità erano più simili all'originale, riuscirono a creare pianeti terrestri che assomigliavano al moderno nel sistema solare.
