Un'altra luna di Saturno può nascondere l'oceano sottosuolo

Un'altra luna di Saturno può nascondere l'oceano sottosuolo

Le osservazioni della missione Cassini mostrano che la gelida Dion è l'ultima piccola luna del sistema solare, con suggerimenti allettanti sulla presenza di un oceano liquido sotto la sua crosta.

La navicella spaziale della NASA Cassini ha notato molti "suggerimenti dell'acqua" durante il volo orbitale attorno al sistema Saturno. Così sono stati scoperti geyser 101 Enceladus, che eruttano fontane dal ghiaccio e forniscono prove convincenti della presenza dell'oceano al di sotto di essi. C'è anche un Titano - un mondo strano, acquoso, arancione che può nascondere l'oceano da qualche parte sotto la superficie.

Negli ultimi anni è emerso un altro candidato forte: Diona. Questa è una piccola luna, il cui raggio ha approssimativamente la stessa distanza della strada tra San Francisco e Los Angeles (circa 380 miglia).

Nel 2013, le immagini fatte da Cassini notarono una crosta che si piegava sotto il Gianicolo Dorsa (la Janicul Range). E la spiegazione migliore è che potrebbe esserci un oceano sotto di esso. Le misurazioni del magnetometro mostravano anche la presenza di un flusso di particelle deboli. Ora un nuovo studio mostra che c'è ancora un oceano sotto il ghiaccio, ma molto al di sotto (circa 60 miglia sotto la superficie).

Gli autori del nuovo studio hanno modellato i gusci di ghiaccio di entrambi i satelliti: Encelado e Dione. Sebbene questo approccio fosse usato in passato (si è concluso che non esisteva oceano), gli autori hanno apportato alcune modifiche. "Come principio aggiuntivo, abbiamo ipotizzato che la crosta di ghiaccio potesse sopportare solo la quantità minima di stiramento o compressione necessaria per mantenere la forma della superficie del rilievo", ha detto l'autore principale del nuovo studio, Mikael Bote del Royal Observatory in Belgio. - "Lo stress aggiuntivo potrebbe far a pezzi la corteccia".

Le nuove scoperte suggeriscono che Diona nasconde "l'oceano profondo" sotto la crosta, ma Cassini non ha accesso ad essa. La ragione di ciò è che i moti alternativi della luna, assunti nello studio, sono troppo piccoli perché la navicella possa rilevarli. Il ruolo del ricercatore andrà alla nave futura.

Nel caso di Encelado, la ricerca mostra che l'oceano è abbastanza vicino alla superficie. Le sue vibrazioni reciproche, viste da Cassini, sarebbero minori se lo strato di ghiaccio fosse più grande.

Se c'è davvero un oceano su Dion, si sarebbe diffuso in tutta la luna, fornendo abbastanza tempo per la vita da sviluppare. Certo, questo è possibile solo con le giuste condizioni.

"Il contatto tra l'oceano e il nucleo di pietra è fondamentale", ha detto Attilio Rivoldini dell'Osservatorio Reale in Belgio. "Le interazioni pietra-acqua forniscono nutrienti essenziali e sono una fonte di energia. Entrambi sono componenti importanti per la vita. "

Commenti (0)
Ricerca