Tre idee selezionate per Earth Explorer

Tre idee selezionate per Earth Explorer

Cercando di dare un nuovo sguardo alle dinamiche terrestri, i primi quattro ricercatori di GOCE, SMOS, CryoSat e Swarm sono diventati missioni di successo. Non solo hanno completato i compiti, ma hanno anche superato le aspettative, andando oltre gli obiettivi iniziali. Questa non è la fine della storia di Earth Explorer.

Nell'ambito dell'impegno dell'ESA a implementare missioni satellitari avanzate per far progredire la comprensione scientifica del nostro pianeta e confermare l'uso delle tecnologie scientifiche nello spazio, sono state scelte tre nuove idee per lanciare la decima missione di Earth Explorer. Inizialmente, l'ECA Earth Observation Advisory Committee (ACEO) ha ricevuto 21 proposte, ma alla fine ha deciso di concentrarsi sui tre più promettenti: Stereoid, Daedalus e G-Class.

Tradizionalmente, tutte le missioni Earth Explorer sono respinte dal desiderio di comprendere vari aspetti del sistema Terra e i contatti che collegano il sistema nel suo insieme. L'obiettivo principale è promuovere la scienza e la tecnologia e risolvere problemi direttamente collegati ai problemi sociali che l'umanità dovrà affrontare nel prossimo decennio (disponibilità di cibo, acqua, energia, risorse, cambiamenti climatici, ecc.).

La missione Stereoid potrebbe essere fissata in orbita con uno dei satelliti Copernicus Sentinel-1. Usando la sintesi di un radar con apertura sintetica, sarebbe in grado di misurare piccoli spostamenti sulla superficie dell'oceano, nei ghiacciai e sulla superficie terrestre. Ciò contribuirebbe a migliorare la comprensione dei modelli su piccola scala della circolazione oceanica, della dinamica dei ghiacciai e del loro contributo all'innalzamento del livello del mare. Daedalus fornirà una serie di strumenti per misurare un'area virtualmente sconosciuta tra l'atmosfera e lo spazio della Terra Superiore. Qui ci sono processi intriganti che determinano la trasformazione e il trasporto dell'energia solare e del vento. Il progetto sarà in grado di quantificare il volume di energia depositato nell'atmosfera superiore.

La Classe G avrà un radar con apertura sintetica. Sarà in orbita geosincrona per monitorare costantemente l'Africa e il Mediterraneo. La missione ha lo scopo di rivedere i processi quotidiani del ciclo idrico al fine di migliorare la capacità di prevedere precipitazioni, disponibilità di acqua, inondazioni e frane.

Ora inizia la ricerca tecnica. Successivamente, condurranno un'altra selezione. La missione finale dovrebbe iniziare negli anni 2027-2028.

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