Prima nana bianca contaminata

trovata in Gaia DR2

Prima nana bianca contaminata

Gli astronomi hanno trovato la prima nana bianca contaminata dal metallo nella seconda versione dei dati di Gaia. La stella scoperta è stata nominata GaiaJ1738-0826. Il rilascio di dati DR2 pubblicati il ​​25 aprile fornisce misurazioni estremamente accurate, comprese posizioni nel cielo, parallassi e movimenti corretti per oltre 1 miliardo di fonti nella nostra galassia. La versione contiene informazioni raccolte dal 2014 al 2016.

Ora gli scienziati dell'Università della California di San Diego hanno fatto osservazioni spettroscopiche di una singola nana bianca. Per questo, è stato utilizzato uno spettrometro KAST montato su un telescopio tridimensionale nell'Osservatorio di Lick. Si è scoperto che la stella ha una forte linea di assorbimento del calcio ionizzato.

Questa è la prima singola nana bianca con contaminazione metallica identificata attraverso Gaia DR2. Un sondaggio mostra che la stella raggiunge 0,012 raggi solari e in massa - 0,6 solari. La temperatura effettiva sale a 7050 K, la luminosità è del 3,3% di quella solare e il tempo di raffreddamento stimato è di 1,7 miliardi di anni.

Prima nana bianca contaminata

Spettri KAST di GaiaJ1738-0826 (curva nera) accanto al modello con parametri sovrapposti (linea rossa)

Si stima inoltre che il tasso di accrescimento di calcio nello stato stazionario GaiaJ1738-0826 sia di circa 2600 kg / s. Risulta che il calcio prende l'1,6% del tasso di accrescimento totale di elementi pesanti in una nana bianca. Si è anche notato che una tale velocità può indicare la presenza di un disco di accrescimento circumstellare. Ma i dati di archivio non hanno ancora confermato l'ipotesi.

L'analisi mostra che GaiaJ1738-0826 assomiglia alla prima nana bianca di tipo DAZ confermata (visualizza le funzioni di assorbimento da elementi più pesanti). Convergono in dimensioni, luminosità, temperatura effettiva e tempo di raffreddamento. Le nane bianche contaminate offrono l'opportunità di comprendere il destino dei sistemi planetari e determinare la composizione del materiale solido in esse.

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