Nel 1901, la stella GK Perseo divenne una vera sensazione astronomica, diventando per alcuni giorni la stella più luminosa del cielo. Ma non era un'esplosione di supernova. La performance principale è stata meno drammatica, ma ha comunque avuto un impatto significativo sullo spazio locale.
L'esplosione del GK Perseo è stata causata da un plasma caldo sulla superficie di una nana bianca. Un piccolo oggetto denso stava estraendo gas dal suo partner stellare. Quando il plasma ha raggiunto una massa critica, una potente esplosione termonucleare ha strappato gli strati superiori della nana bianca.
Tuttavia, questa esplosione non ha distrutto la nana bianca e, quindi, non è stata un'esplosione di supernova.
Il risultato della supernova "classica" è una palla incandescente e un'onda d'urto interstellare. Sebbene le nuove stelle non formino elementi pesanti, è noto che alcune supernove producono elementi così pesanti come ferro, calcio e ossigeno. Ma GK Perseo può ancora avere conseguenze drammatiche per lo spazio circostante. Ora, grazie all'osservatorio della NASA Chandra, gli scienziati stanno studiando i risultati delle osservazioni condotte negli anni 2000 e poi di nuovo nel novembre 2013. Con una differenza di osservazioni di circa 13 anni, si possono osservare cambiamenti a breve termine nell'esplosione.
Così, per esempio, è stata misurata la velocità dell'onda d'urto, che era di circa 700.000 miglia all'ora, cioè, negli ultimi 13 anni, ha percorso oltre 9.000.000.000 di miglia (circa 1.000 unità astronomiche).
Nello stesso periodo, la luminosità del materiale è diminuita del 40 percento. Ma di particolare interesse era la temperatura del gas interstellare circostante - risultò invariato.
In un nuovo rapporto pubblicato il 10 marzo sul Journal of Astrophysical, gli astronomi suggeriscono che i gas residui di supernova saranno probabilmente raffreddati, mentre le onde d'urto che si propagano da un'esplosione che passa attraverso un mezzo meno denso riscaldano il gas.
