Le nuove foto mostrano Pluto bifronte

Le nuove foto mostrano Pluto bifronte

Come previsto, a metà luglio, la missione New Horizons sorveglierà un sistema di pianeti satelliti nani: Plutone e Caronte. E, se le nuove foto scattate oggi sembrano sfocate (rispetto a foto simili di Marte), allora possiamo dire che Plutone stesso sembra un pianeta nano, ma ha anche due emisferi molto diversi.

Un emisfero è liscio, con ampi paesaggi scuri, e il lato opposto sembra avere un numero di punti particolari che coprono l'equatore di Plutone, che ha un diametro di circa 480 chilometri.

I ricercatori del New Horizons Institute (Colorado) considerano questo un vero rompicapo, perché non sanno che tipo di macchie sono. Ma allo stesso tempo non possono perdere tempo nella ricerca approfondita di questo fenomeno. Anche in questo istituto, una così netta differenza di colori e immagini dei diversi lati di Plutone ha causato un completo smarrimento.

Le nuove foto mostrano Pluto bifronte

Animazione di rotazione di Plutone e Caronte

In effetti, la differenza di colore diventa più pronunciata in ogni nuova serie di immagini. Plutone ha una tonalità giallo rubino da un lato, mentre l'altro ha più in comune con la nostra luna. Vale la pena notare, tuttavia, che queste sono solo le prime immagini sintetizzate. Pertanto, i ricercatori devono essere pazienti in modo da ottenere tutte le informazioni che consentano di trarre conclusioni sulla composizione della superficie o sul fatto che Plutone abbia nuvole in una sottile esosfera. Un'altra notizia ottenuta utilizzando uno spettrometro a infrarossi di questo istituto è il metano congelato trovato sulla superficie di Plutone. Gli astronomi hanno conosciuto i residui spettroscopici di metano su Plutone dal 1976, ma oggi è importante studiare la distribuzione di queste molecole attorno all'intero pianeta nano e scoprire come questa distribuzione cambia nel tempo.

I rappresentanti dell'Osservatorio Lowell in Arizona hanno detto di sapere già che c'è metano su Plutone, ma oggi sono apparse le prime conferme. Hanno notato che ora sono interessati a se ci sono differenze nella distribuzione del ghiaccio metano nell'una e nell'altra metà di Plutone.

Uno studio del contenuto di metano su Plutone darà ai ricercatori maggiori indizi, ad esempio, sulla composizione delle nebulose, da cui sono stati formati i nostri pianeti 4, 5 miliardi di anni fa. In altre parole, queste scoperte chimiche possono essere il materiale principale per studiare l'inizio della formazione dei pianeti.

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